sabato 4 agosto 2007
"Un uomo fa quello che è suo dovere fare...
...quali che siano le conseguenze personali, gli ostacoli, i pericoli, le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana. " (John Fitzgerald Kennedy)
Ve lo avevo accennato; il senso del dovere da perseguire a qualunque costo, al punto di assurgere ad atto eroico ma non compreso dai più, vissuto dai più come un'imperdonabile ingenuità fa il paio con la rimozione della memoria storica di questo Paese.
Ed allora, un pò per gioco, un pò per vedere di nascosto l'effetto che fa, facciamo una verifica, i cui risultati - ovviamente- lascio alla vostra onestà intellettuale.
Ho scelto un elenco di "vittime del dovere" - che brutta espressione- e mi sono fermato, per comodità, per circoscrivere un cerchio enorme e forse solo per cominciare, alle vittime della mafia siciliana da fine anni '70 in poi.
Vediamo quanti di questi nomi, quante di queste scene agghiaccianti, quanti di questi morti per garantire a tutti noi un pizzico di libertà in più sono ancora nelle nostre menti. Oh, mi raccomando, fatemi sapere i risultati...
9 maggio 1978, ferrovia Palermo-Trapani. Viene ritrovato il corpo dilaniato di Peppino Impastato. Da una radio privata dileggiava il boss Badalamenti
26 gennaio 1979, Palermo. Viene ucciso il giornalista Mario Francese
9 marzo 1979, Palermo. Viene assassinato il segretario provinciale della DC, Michele Reina
20 marzo 1979, Roma. Cade il giornalista di OP, Mino Pecorelli
12 luglio 1979, Milano. Il liquidatore del Banco Ambrosiano di Michele Sindona, Giorgio Ambrosoli, viene ucciso da un killer appositamente inviato dalla mafia americana, William Aricò
21 luglio 1979, Palermo. Al bar sotto casa viene ucciso a colpi di pistola Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile
25 settembre 1979, Palermo. Sotto casa viene massacrato il Giudice Cesare Terranova, unitamente al suo "angelo custode", il maresciallo Lenin Mancuso
6 gennaio 1980, Palermo. Il Presidente della Regione Sicilia, Pier Santi Mattarella, appena entrato in auto con la moglie per andare a Messa, viene ucciso a colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinatissima dal suo finestrino
4 maggio 1980, Monreale. Il Capitano dei Carabinieri, Emanuele Basile, è con la moglie e la figlioletta in braccio in mezzo alla folla, in occasione della Festa del Crocefisso. Tra la gente sbucano in tre che lo freddano da pochi centimetri
6 agosto 1980, Palermo. Il procuratore capo di Palermo, Gaetano Costa, in pieno centro, senza scorta, viene ucciso da un killer che lo spara alle spalle e poi infierisce su di lui a terra
30 aprile 1982, Palermo. Cadono il segretario regionale del PCI, Pio La Torre, ed il suo autista Rosario Di Salvo
3 settembre 1982, Palermo. In via Carini vengono tempestati di colpi di kalashnikov il Prefetto di Palermo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie, Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo
14 novembre 1982, Palermo. Bastano cinque colpi di pistola calibro 38 per mandare al Creatore uno dei più giovani e brillanti investigatori della Squadra Mobile di Palermo, Calogero Zucchetto
13 giugno 1983, Palermo.In cinque abbattono il capitano dei Carabinieri Mario D'Aleo ed i Carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. L'ufficiale stava proseguendo il lavoro del collega Basile
26 gennaio 1983, Trapani. Mitraglietta e pistola per ammazzare il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto
29 luglio 1983, Palermo. E' il giorno della strage di via Pipitone: esplode un'autobomba per il giudice capo dell'Ufficio Istruzione, Rocco Chinnici. Il massacro non risparmia i Carabinieri Mario Trapassi ed Edoardo Bartolotta ed il portiere dello stabile dove abita il magistrato, Stefano Lisacchi
23 dicembre 1984, San Benedetto Val di Sambro, BO. La mafia, per creare attenzioni "diverse" nel Paese, colloca una bomba sul rapido "904". Muoiono: Giovanbattista Altobelli, Anna Maria Brandi, Angela Calvanese, Anna De Simone, Giovanni De Simone, Nicola De Simone, Susanna Cavalli, Lucia Cerrato, Pier Francesco Leoni, Luisella Matarazzo, Carmine Moccia, Valeria Moratello, Maria Luigia Morini, Federica Tagliatatela, Abramo Vastarella,Gioacchino Taglialatela, Giovanni Calabrò
23 febbraio 1985, Palermo. Ucciso l'ingegner Roberto Parisi, titolare della società che ha in appalto l'illuminazione pubblica ed il suo autista Giuseppe Mangano
28 febbraio 1985, Palermo. Viene freddato l'industriale Piero Patti; si era rifiutato di pagare mezzo miliardo
2 aprile 1985, Trapani. Abominevole delitto a Pizzolungo. Esplode un'auto carica di tritolo. Il bersaglio è sostituto procuratore Carlo Palermo, che scampa miracolosamente all'attentato. Muoino la giovane Barbara Rizzo ed i suoi gemellini, Giuseppe e Salvatore Asta, di sei anni, che casualmente transitano
28 luglio 1985, Porticello. Alle porte di Palermo, al termine di una giornata di relax con la fidanzata e gli amici, ancora in costume da bagno, viene massacrato il funzionario della Squadra Mobile, Beppe Montana
6 agosto 1985, Palermo. Un collega ed amico di Montana, Ninni Cassarà, dirigente della Squadra Mobile di Palermo, viene ucciso sotto gli occhi della moglie affacciata al balcone di casa. Con lui muore anche Roberto Antiochia, poliziotto appositamente rientrato dalle ferie per coprire le spalle al commissario in un momento incandescente dopo l'omicidio Montana. Dono almeno 12 i killers!
12 dicembre 1985, Villafranca Tirrena. Spietata esecuzione di Graziella Campagna, 17 anni, lavorante in una lavanderia. Qualcuno teme che la ragazza possa avere letto un'agendina "scomoda" dimenticata in un capo portato a lavare
7 ottobre 1986, Palermo.A soli undici anni viene ucciso con un colpo di pistola in faccia Claudio Domino, involontario testimone oculare "scomodo"
12 gennaio 1988, Palermo.Sono due i killers che uccidono l'ex sindaco di Palermo, Giuseppe Insalaco
14 gennaio 1988, Palermo. Cade l'agente Natale Mondo, sopravvissuto all'agguato Cassarà
14 settembre 1988, Trapani. Cade il magistrato Alberto Giacomelli
25 settembre 1988, Strada statale Agrigento-Caltanissetta. Imboscata tragica per il giudice che aveva appena inflitto l'ergastolo a Michele e Salvatore Greco, giudicati colpevoli per la strage Chinnici, Antonino Saetta e per il figlio Stefano
26 settembre 1988, Trapani. Cade un "pensatore" eccellente degli anni '60 e '70. Viene ucciso Mauro Rostagno, che aveva fondato una comunità di recupero per tossicodipendenti a Trapani
21 settembre 1990, Agrigento. Massacrato Rosario Livatino, il "giudice ragazzino"
9 agosto 1991, Campo Calabro, RC. Tocca al giudice Antonio Scopelliti, che avrebbe dovuto sostenere l'accusa nel maxiprocesso in Cassazione, a cadere sotto il fuoco. Le sentenze non accederanno mai all'ipotesi di un omicidio voluto dalle cosche palermitane
29 agosto 1991, Palermo. Tocca a Libero Grassi, che si è ribellato al racket, cadere sotto i colpi
23 maggio 1992, Capaci. Strage di Capaci. Muoiono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinari, Rocco Di Cillo e Vito Schifani
19 luglio 1992, Palermo. Strage di via D'Amelio. Cadono il giudice Paolo Borsellino e cinque uomini di scorta: Emanuela Loi, Walter Cusina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e Agostino Catalano
Nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, alle ore 1.04 ,a Firenze, in un' antica via del centro storico , via dei Georgofili,ai piedi della storica Torre del Pulci, sede dell'Accademia dei Georgofili , deflagra un'autobomba.
Si tratta di un Fiat Fiorino imbottito di 250 chilogrammi di una miscela esplosiva composta da tritolo,T4, pentrite, nitroglicerina. L'esplosione provoca il crollo della Torre e la devastazione del tessuto urbano del
centro storico per un'estensione di ben 12 ettari, con un impatto che è stato definito " bellico". Muiono Caterina Nencioni di 50 giorni, Nadia Nencioni di 9 anni, Angela Fiume di 36 anni, Fabrizio Nencioni di 39anni, Dario Capolicchio di 22 anni. Angela ,custode dell' Accademia dei Georgofili , risiedeva nella Torre con la sua famiglia. Dario , che proveniva da Sarzana e studiava architettura a Firenze, muore trasformato in una torcia umana nella sua abitazione, posta nell' edificio di fronte alla Torre. I feriti sono 48, moltissime famiglie rimangono senza tetto.Viene danneggiata anche la Galleria degli Uffizi, situata a pochi metri dalla zona dell' esplosione e altri edifici di interesse storico- artistico.Si perdono per sempre capolavori e preziosi documenti,ma soprattutto si perdono per sempre cinque vite.
Alle 23.14 del 27 luglio 1993, in via Palestro a Milano, una Fiat Punto salta in aria davanti al Padiglione d'arte contemporanea. Un attentato di stampo mafioso in cui muoiono Moussafir Driss, marocchino, che dormiva su una panchina, tre vigili del fuoco - Stefano Picerno, Carlo La Catena e Sergio Pasotto - e il vigile urbano Alessandro Ferrari, intervenuti perché da quell'auto usciva fumo. Dodici i feriti, sventrato il Padiglione d'arte contemporanea.
15 settembre 1993, Palermo. Un killer ammazza il parroco di Brancaccio, don Pino Puglisi. Tre mesi prima nella valla dei templi il Papa aveva tuonato contro la mafia
14 aprile 1996, Rebibbia. Al processo per la strage di capaci il pentito Di Matteo racconta l'uccisione del figlio, il piccolo Giuseppe Di Matteo, 11 anni, ucciso dalle cosche durante la collaborazione del padre