mercoledì 13 febbraio 2008

Se un uomo è solo e disperato è pronto a tutto


Non serve essere genitore per misurare l'angoscia.

Non serve trasporre sui propri figli il dramma di undici bimbi sequestrati per capire a fondo la tragedia che ne deriva.

Quando, stamane, il cellulare è squillato perchè uno dei collaboratori di www.strill.it col tono da "edizione straordinaria" mi comunicava che "c'è uno che tiene in ostaggio dei bimbi in un asilo" la giornata è girata su sè stessa.

Il resto è noto: i lanci giornalistici, il susseguirsi degli eventi ed il lieto fine.

E' noto anche il tentativo di linciaggio ai dannni di Christian Familiari, 32 anni, mille problemi e nessuno che, prima di oggi, lo ascoltasse.

Va bene tutto, però no, i bimbi no! Siamo tutti d'accordo.

Ma chi lo ha visto da vicino Christian, chi ci ha parlato giura che, più della rabbia verso l'autore di un gesto turpe, ha preso il sopravvento la pietà per un uomo confuso, probabilmente perso, certamente stanco.

Il Sindaco Scopelliti, il capo della mobile Cortese, il Questore Giuffrè, i bimbi stessi, a modo loro, hanno sottolineato quanto la disperazione abbia vinto sulla ragione, sulla logica, spalancando la strada alla bestialità.

Latente in tutti noi, non dimentichiamolo.