Manzoni scriveva che il coraggio o ce l'hai o non ce l'hai.
E però in alcuni campi, come la magistratura, il coraggio è necessario.
Ci vuole il coraggio di assolvere.
O di condannare.
Senza "ma" e senza "se".
La condanna della Franzoni a 16 anni per avere (così ha deciso lo Stato italiano) ucciso il proprio bimbo non ha senso.
Non si può essere "un poco incinta", non esistono le "orge moderate" e così via.
Il compromesso, in questi casi, puzza di paura, di meschinità.
Se le Corti hanno ritenuto colpevole oltre ogni ragionevole dubbio la Franzoni di un così orrendo delitto e non hanno - di converso - ritenuto che fosse in stato di incapacità di intendere e di volere, avrebbero dovuto condannarla al massimo della pena.
Se, invece, il quadro accusatorio non convinceva a pieno, allora si imponeva l'assoluzione.
A dispetto della piazza.
Ma Manzoni sapeva bene di cosa parlava...